I monili di Ornamenta Mea nascono grazie ad un sapiente e minuzioso lavoro di ricerca di materiali e gioielli vintage. Che siano rinvenuti tra i colori e l'allegra confusione di un mercatino antiquario o dimenticati per decenni in vecchie scatole, tutti vengono raccolti con amore, lucidati e ripensati in chiave moderna.
Ogni gioiello racconta una storia, è mescolanza di forme, materiali, è citazione autentica di tempi passati e di una Moda dove tutto era scintillio e l’eleganza, uno stile di vita.
Ma sono anche re-invenzione di materia e dialogo con la moda del secondo millennio, dove tutto è più veloce, distratto e, apparentemente, destinato a perdersi nel tempo, senza lasciare traccia del proprio passaggio.
Ecco allora che questi delicati bijoux si vestono di nuovo…diventano testimoni vivi ed autentici delle vite di tante donne sconosciute, della loro femminilità.
Dimenticati nei cassetti del nostro passato, raccontano con forza - oggi - il loro bagaglio di storie ed aneddoti. Come in una cartolina sgualcita ma dai colori ancora vivaci, sprigionano il desiderio di essere di nuovo protagonisti in nuovi palcoscenici di vita.
Ogni gioiello è creato per donne fuori dagli schemi, in grado di vedere oltre l’apparenza delle cose, di riconoscere il vero lusso nella semplicità di oggetti lontani dall’ostentazione. Materiali con il sapore degli anni, per nuove emozioni…gioielli nati dalla passione per la ricerca, nati dal gusto della scoperta del bello.

ObjectS TrouvéS


La Favorita del Re
 

Luigi XIV si circondò dei maestosi giardini di Versailles e di uno stuolo di donne adoranti o spudoratamente interessate. Donne forti, come Madame de Maintenon o ingenue, come Maria Mancini, nipote di Mazzarino, che accarezzò per un attimo l'illusione di diventare regina, ma fu sacrificata alla suprema ragion di stato. Donne ambiziose come la cognata, Enrichetta d'Inghilterra, o ambigue come Madame de Montespan, che rischiò di compromettere la politica di riforma del re per il suo presunto coinvolgimento nel famoso "Affare dei veleni". E, al di sopra di tutte, naturalmente, la regina Maria Teresa, figlia del re di Spagna, molto tradita, un astro spento in mezzo a un firmamento di stelle.

Il Giardino dei Finzi Contini
 
L’innamoramento di un giovane per la bella e intelligente Micol. I loro incontri in un grande giardino che, sullo sfondo le leggi razziali e della guerra imminente, diventa un luogo sospeso, dove lo spensierato snobismo dei suoi nobili abitanti sembra voler cancellare con la noncuranza e il disinteresse quanto sta avvenendo oltre le mura secolari che ne delimitavano i confini.

La donna del  tenente francese
 

 
  "Il destino non mi avrebbe mai fatto sposare un uomo come lui, e così sposai la vergogna. È la vergogna che mi ha tenuto in vita, la consapevolezza che veramente non sono come le altre donne. Io non avrò mai come loro dei figli, un marito, il piacere di una casa. A volte ho pietà delle altre donne: io ho una libertà che esse non sanno neanche cos'è. Nessun insulto, nessuna accusa ora può toccarmi. Sono io che ho fatto volontariamente quel passo. Io non sono nulla, non sono più quasi umana: io sono la donna del tenente francese, la puttana".

Amarsi a Pearl Harbour
in tempo di guerra
 
"...è strano trovarsi all'altro capo del mondo senza di te...ogni sera guardo il sole al tramonto e cerco di carpirne l'ultimo calore dopo il suo lungo viaggio...e mandarlo dal mio cuore al tuo...perchè non guarderò mai più un tramonto senza pensare a te..."

Memorie di una Geisha
 
"...Il cuore muore di morte lenta, perdendo ogni speranza come foglie, finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla. Lei dipinge il viso per nascondere il viso, i suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare, non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un'artista del mondo che fluttua, danza, canta, intrattiene tutto quello che vorremmo. Il resto è ombra, il resto è segreto. Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può soppravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita, ci fui trasportata dalla corrente..."

La maitresse americana
 
"...Non sono in grado di dare una spiegazione veramente razionale alla mia decisione. Ho sempre seguito i miei istinti, e se qualche volta mi hanno cacciato nei guai, il più delle volte si sono dimostrati giusti, come la pioggia in primavera. Io sono una donna religiosa, ma fuori dalle vecchie regole. La mia religione è vivere, essere me stessa, non far del male al prossimo, non essere troppo severa nel giudicare, non dire che con questo merlo posso parlare e con quest'altro no. Se ho un credo, è di mantenere la mia parola, pago per tutto ciò che ricevo, non sono amabile, non sono gentile con gli scemi. Per ciò che pago voglio il peso giusto. Qualunque cosa io sia, voglio ugualmente essere me stessa. Chiunque, qualunque cosa mi ucciderà, voglio essere in grado di fargli un palmo di naso e dirgli: «Grazie per il passaggio».

A passeggio con Jane Austen
 
"...Sono venuto senza alcuna speranza, solo per dichiarare, ora che ho la libertà di farlo, che il mio cuore è, e sarà per sempre... vostro". 


Marie Antoinette
 
"...Ero Regina e mi hanno tolto la corona, moglie e hanno ucciso mio marito, madre e hanno portato i miei figli lontano da me, mi è rimasto solo il mio sangue. Prendetelo. Ma non fatemi soffrire a lungo..."